La nostra storia,
la nostra evoluzione.
dal 1960
La scuola dell’infanzia “Cuore Immacolato di Maria” sorge in Lissone, il 29 giugno 1960, ad opera del parroco don Virginio Monolo, per rispondere alle esigenze delle famiglie del quartiere periferico.
La Parrocchia “Cuore Immacolato di Maria”, in cui è insediata, è stata seguita dalla congregazione delle Suore di Maria Ausiliatrice, e dal 1997, è subentrata la congregazione delle Suore di carità delle S.S. Bartolomea e Vincenza, che hanno assunto la direzione didattica della scuola sull’esempio educativo delle Sante Fondatrici.
Sensibili ai bisogni dei bambini e delle bambine, nel corso del tempo, hanno coniugato professione vocazionale e intento educativo, promuovendo nella scuola progetti sempre più competenti e finalizzati, coinvolgendo personale laico al quale, nel 2009, è stata affidata la direzione pedagogica e didattica.
La nostra scuola è frutto dell’esperienza di quei saperi generati dalla fusione di una pedagogia che affonda le radici nello studio e nella ricerca di metodi e approcci sempre più attuali, che vedono il bambini al centro del suo processo di crescita.
Un bambino competente, che apprende e cresce accompagnato dall’adulto nella costruzione di relazioni e legami positivi, all’interno di contesti ricchi di significato.
La nostra scuola offre un servizio che copre la fascia 3/6 anni, con la presenza di 4 sezioni eterogenee.
La scuola è il luogo di eccellenza dove ogni bambino può esprimere pienamente se stesso.
Il bambino è costruttore della propria conoscenza e viene incoraggiato dall’ambiente ad una continua esplorazione ed interazione.
L’insegnante-regista si pone nei suoi confronti con un atteggiamento di profondo rispetto: ascolta il bambino, gli dà fiducia, gli fornisce risorse e un ambiente adeguato a stimolare l’osservazione di ciò che lo circonda, a porsi domande su di esso e a trovare le risposte.
Metodo
la nostra metodologia si basa su:
- La Collegialità come dimensione di promozione della cultura della partecipazione e della condivisione delle scelte;
- La presenza di più figure educative ed insegnanti con i bambini;
- L’approccio metodologico-didattico centrato sul protagonismo dei bambini e delle bambine, secondo una matrice riconducibile all’attivismo in un’ottica maieutica orientata allo sviluppo del potenziale individuale per “tirar fuori” le proprie risorse;
- La document-azione delle tracce dei bambini e delle bambine in una narrazione evolutiva del suo processo esperienziale, capace di restituire alle famiglie, attraverso un racconto professionale e pedagogico, ciò che è stato fatto dal proprio bambino;
- L’osservazione sistematica e occasionale da parte dell’equipe educativa, come strumento di lettura dei processi di crescita individuali e di gruppo, in un’ottica inclusiva;
- Il Coordinamento pedagogico-didattico come “cerniera” nella relazione e valorizzazione del lavoro collegiale, nella trasferibilità dei saperi, nell’alleanza con le famiglie e con i saperi dei colleghi nel sociale, nel sanitarioe sulla rete territoriale;
- Il coinvolgimento delle famiglie nell’alleanza educativa, nella ricerca quotidiana di dialogo/confronto, nella partecipazione attiva alla vita scolastica.